AMANDOLE E MALVASIA PER USO DI CORTE

AMANDOLE E MALVASIA PER USO DI CORTE

Cibi e ricette per la tavola dei Duchi di Milano
Il titolo del libro “Amandole e malvasia per uso di corte”
scritto da;
Grazia Rossanigo e dal dottor Luigi Muggiati

Nasce da questa richiesta che unisce simbolicamente due elementi tipici
della tavola medievale 
come le mandorle e un vino dolce
come la Malvasia, tanto apprezzato all’epoca.

I Quaderni di Tavola.

Vigevano 2006

Bartolomeo Platina

Bartolomeo Platina

DE HONESTA VOLUPTATE ET VALITUDINE
Un trattato sui piaceri della tavola e la buona salute

Nuova edizione commentata con testo latino a fronte
 
A cura di Enrico Carnevale Schianca

Enrico Carnevale Schianca, per la sua attività di storico della cucina,

autore di La cucina medievale, lessico, storia, preparazioni (2011) e del recentissimo saggio suBartolomeo Platina,

De honesta voluptate et valitudine. Un trattato sui piaceri della tavola e la buona salute, ambedue pubblicati dalla casa editrice Olschki.

 

Casa Editrice Leo S. Olschki

La Cucina Medievale di Enrico Carnevale

Un riconoscimento a un grande amico dell’Associazione Cuochi Pavia
ACCADEMIA ITALIANA DELLA  CUCINA
FONDATA DA ORIO VERGANI NEL 1953

“GRAND PRIX AIG 2011” E “PRIX AIG 2011”:

L’ACCADEMIA INTERNAZIONALE DI GASTRONOMIA CELEBRA LA CUCINA ITALIANA CON BEN 4 RICONOSCIMENTI

L’Académie Internationale de la Gastronomie ha assegnato il 31 gennaio, a Parigi,

i Prix AIG 2011 e i Grand Prix AIG 2011, attribuendo importanti riconoscimenti a tutte quelle personalità che si sono distinte, lo scorso anno, nell’ambito della cultura gastronomica.

L’Italia figura tra le nazioni più rappresentate con ben 4 premiati, la  presentazione dei quali,  durante i lavori dell’assemblea, è stata affidata alla relazione del prof. Giovanni Ballarini, Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina.

I premi sono andati a: Umberto Giraudo, restaurant manager della Pergola al Rome Cavalieri di Roma per la categoria “Gran Premio Arte della Sala”.  Come “miglior chef emergente” è stato proclamato vincitore Giovanni Santini del ristorante “Pescatore” di Canneto dell’Oglio.

Il premio di letteratura gastronomica è stato assegnato a Enrico Carnevale Schianca

per il libro “La cucina medievale”.

Infine il riconoscimento per la categoria “giornalismo gastronomico” è andato a Davide Paolini, grande esperto di food and wine.

Quest’anno il premio “miglior cuoco del mondo” è andato allo spagnolo Joan Roca del El Celler de Can Roca (Spagna) che succede all’italiano Massimo Bottura premiato dall’AIG lo scorso anno.

L’Académie internazionale de la Gastronomié è un associazione senza scopo di lucro il cui obiettivo è la salvaguardia e lo sviluppo delle culture e dei patrimoni culinari. Raggruppa e coordina le attività di 27 accademie gastronomiche nazionali in rappresentanza di 4 continenti.

Casa Editrice Leo S. Olschki

Ricettario Delle Feste In Valle Staffora

PIERA SPALLA SELVATICO

In Cucina con Piera

LedMediaLab

editore

Presentazione

Chi si occupa dell’edizione di documenti sa bene che deve muoversi con estrema cautela pochè la testimonianza scritta racconta spesso cose diverse da quelle che una prima, pur corretta lettura, sembra suggerire.

Nella mia lunga consetudine con le carte mediovali di area lombarda mi sono trovato più volte in difficoltà a decifrare l’autentico significato di simboli brani dedicati a menu mediovali. Per la loro comprensione ho fatto appello , nella metà degli anni ottanta del secolo scorso, all’esperienza di Piera Selvatico, chiedendole quali potevano essere gli ingredienti e le tecniche di costruzione di alcuni piatti. Tra questi, in particolare, mi aveva inressato e coinvolto la “turtella de lavezzolo”, menzionata in controversa pergamena milanese del 1022, a sua volta tramandata in una copia del secoloXII.

La “trtella” è stato dunque il piatto “galeotto” che mia ha reso facile il primo incontro ravvicinato con Piera Selvatico, dal quale è nata una proficua collaborazione tra il suo ristorante e l’Università di Pavia, grazie anche all’apporto del comune amico Mario Maffi. Da allora, per almeno unquindicennio, non c’è stato libro della sezione medievistica del dipartimento di Scienze Storiche dell’Ateneo pavese la cui nascita non sia stata celebrata con sontuosi banchetti, tutti rigorosamente dedicati all’intepretazione di menu mediovali del tutto inediti.

Nel frattempo Piera Selvatico ha percorso una lunga strada. Non solo ha saputo dare prestigio e fama al suo locale, ma si è anche dedicata con intelligenza ed entusiasmo al recupero dell’identità e dell’anima di Rivanazzano Terme, il suo paese natale. Quasi una missione, i cui esiti trovano ancora oggi nelle fiere d’aprile e di San Martino le testimonianze di gran lunga più appariscenti. E poi le cene a tema, che si sono progressivamente infittite per scandire il calendario di una vita che non c’è più.

E propri sul filo del tempo scomparso si snodano le pagine di questo delizioso libretto. Il lettore troverà ricomposte in ordine cronologico le feste del calendario e i piatti che le contraddistiguevano. Una specie di vademecum che segna una volta per tutte, mediante il marchio indelebile della scrittura, i racconti delle nostre tradizioni alimentari, sottratte al pericolo incombente della dimenticanza. In questo senso il “Ricettario” di Piera , reso anche più simpatico dalla preziosa veste editoriale curata da Emilio Francioso, è anche un bel titolo di storia.

Ettore Cau